Diario/cronaca diretta dal deserto australiano,

di una lucchese: TINA MASINI

che ogni anno per qualche mese si trasforma in cercatrice d'oro

Tina è una lucchese che vive in Australia e una volta l'anno va a passare le vacanze
nella zona aurifera del continente in cerca della "pepita" gigante, che ogni buon
cercatore d'oro sogna di trovare.

Fino ad oggi i suoi ritrovamenti si sono "limitati" a piccole pepite di qualche grammo
che hanno un valore puramente simbolico ma che danno la carica ai sogni....
ed ecco che una roulotte e un metaldetector soffiano sul vecchio sogno della "corsa all'oro"

Quando le è possibile collegarsi in internet mi invia il suo diario ed io lo pubblicherò qui
per far sognare tutti coloro che leggeranno.

GOLD SEEKING 2010

Domenica 30 Maggio 2010

Siamo gia’ nell’”Outback” (Interno?) circa 40 Km Sud di Meekatharra Western Australia e lontani da tutti, siamo arrivati qui tre giorni fa’ e abbiamo percorso circa un terzo della distanza per arrivare a Nullagine, la nostra destinazione.

E’ bello di notte, e fuori dalla roulotte, da qualunque parte mi giro, non vedo una luce…..ma se also lo sguardo in alto…. sembra di essere sotto una cupola dipinta di blu scuro e punteggiata di stelle. Guarda, dice Rino, la Croce del Sud! … eppoi questa e quest’altra….. (mi sfugguno I nomi) Ogni tanto un satellite passa andando per I fatti suoi e lo seguiamo finche’ ne arriva un’altro…. c’e’ traffico anche in cielo!

Non ci sono luci artificiali o inquinamenti, l’aria e’ come cristallo e le stele brillano come non possono brillare sopra le citta’.

Ray arrivo’ ieri pomeriggio come previsto, e ho avuto il piacere di mostrargli le mie tre piccole pipite che ho trovato, piu’ uno “specie” (specimen) che e’ un pezzetto di quarzo che contiene oro.

Siamo contenti che tutto funziona a perfezione, l’impianto solare che ci fornisce l’elettricita’ per il congelatore e le luci, il generatore d’elettricita’ per aiutare le batterie del sistema solare quando e’ nuvoloso. Il frigorifero che quando siamo nell’ “outback” va’ a gas, come pure I fornelli per cucinare e il “Weber” BBQ . L’aria condizionata e il micro onde non possiamo usarli col sistema solare, ma non sono necessary, li useremo quando potremo attaccarci alla corrente normale. Anche la pompa della doccia e’ OK, bisogna fare econonia d’acqua che, come tutto, abbiamo dovuta portarcela.

Le notti sono freddine e le giornate bellissime, non c’e’ un’anima viva apparte noi ,per kilometri e kilometri…… non si puo’ fare a meno di sentire il SENSO DELL’IMMENSO…… e aver l’impressione di essere padroni del mondo…..

 

 

 

Martedi’ 1 giugno 2010

Ieri e oggi e’ stata “magraia” per me, NIENTE pipite. Sono le 15.30 e come ogni giorno, il pomeriggio lo passo in roulotte, leggendo. Al momento gli autori preferiti sono I miei amici e amiche di Lucca e del Belgio.

Questo territorio e’ arido e aspro; il terreno e’ ricoperto di pietre marroni scure, lucide e molte hanno strati rossicci che specialmente quando sono bagnate (raramente) hanno un che di prezioso, qualcune sono rosse e sembrano “jasper”, quando ci sbatti col picchetto, emanano un suono quasi metallico. La vegetazione e’ poca, qualche alberetto con foglie minuscule e allungate che cambiano posizione secondo il sole: nell’estremo caldo volgono la punta verso il sole, evitando la maggior parte dei raggi scottanti.

Nonostante tutto, questo paesaggio e’ affascinante, l’asperita’ gli conferisce una qualita’ unica che e’ difficile spiegare, e’ necessario esser qui. E quando ci sei stata, e’ difficile non tornarci……

Stamani non ho trovato pipite ma il “detector” mi ha dato dei segnali e ho scavato una quantita’ di cose che senz’altro dovevano appartenere a vecchi prospettori, chissa’ forse anche immigranti provenienti da Lucca, ce n’erano molti infatti, specialmente ai primi del 1900: Una fibbia arrugginita, due bottoni di metallo e alcuni chiodi che usavano nelle suole degli scarponi.

Non posso fare a meno di paragonare i cercatori d’oro di quell’epoca e noi. Prima di tutto essi lo facevano per vivere e noi per “hobby” e poi, quelli che potevano, avevano soltanto un cavallo (ho trovato innumerevoli ferri di cavallo), no 4x4, no frigorifero ne abbastanza acqua da potersi lavare regolarmente. Di cibo, roba in scatola, specialmente sardine, perche’ c’e’ rimasta l’evidenza delle scatolette arrugginite che ogni tanto si trovano. Deve essere stato orrendo.

Comunque come noi, devono aver subito l’attrazione e il fascino di questa terra desolata e imperdonabile, ma come nessun’altra al mondo……. Non credo che venivano qui soltanto per l’oro….

 

 

 

Giovedi’ 3 Giugno 2010

Ieri trovai uno “specie” (specimen) che credo contiene circa 45 grammi di oro, e’ un pezzo di pietra, nulla di bello, ho fatto la foto al buco da dove l’ho scavato, per darvi un’idea.

La giornata oggi e’ stata di Rino: Ha trovato un bello “specie” (specimen), un pezzetto di quarzo con tanto oro che e’ ben visibile sulla superfice, ma ne avra’ anche molto dentro che non si vede, e’ 5cm x 4cm. Pensavo di avere la formula per calcolare il “peso specifco” nel mio PC, ma quando cambiai computer non ne feci la trasferta a questo. Comunque l’oro sara’ circa una sessantina di grammi, ma e’ anche bello a vedersi e si merita di non essere mandato in frantumi come succedera’ al mio.

Le pipite che sono state trovate un po’ da tutti sono molto piccole, sotto i due grammi, molte sotto un grammo. Ma e’ eccitante lo stesso, quando odi quel bel segnale…… ti metti a scavare, e se sei fortunata, non sara’ un chiodo, una pallottola di fucile o qualche altra robaccia…..

Ray ritornera’ a casa lunedi’ prossino, sentiremo la sua mancanza…..

 

 

 

Venerdi’ 4 Giugno 2010

Stamattina io e Reno (pronuncia Rino), siamo andati a far rifornimento d’ acqua a Meekatharra (75-80 Km andata e ritorno), e da li’ ho potuto connettermi all’internet ed inserire alcune foto su FaceBook.

Al ritorno “Lady Luck” (La Signora Fortuna) mi ha sorriso e anche io ho trovato un discreto “specie”, no bello come quello di Reno, ma abbastanza bello.

Sono sempre stata amante degli “species” e ne ho trovati sempre pochi, ma quest’anno gia’ 3…! Speriamo che “Lady Luck” continui a sorridermi da lassu’.


 

 

Sabato 5 Giugno 2010

Stanotte ha piovuto.

Stamani quando sono andata fuori a prospettare, il terreno sembrava ricoperto di pietre preziose. Che colori stupendi!....Rosso arancio, giallo, cioccolata, grigio blu, nere….. e lucidissime tutte.

E io pensavo: Se non sapessi dell’esistenza dei rubini, smeraldi ed altre pietre che consideriamo preziose, questi sarebbero gioielli da tenere in gran conto.

Mi sono sempre piaciute queste belle pietre, a casa ne ho una bella collezione. Reno brontola sempre che aumento troppo peso alla nostra gia’ considerevole carica, ma anche lui alle volte quando ne vede di belle, me le porta….

Ma di pipite….. io niente!

Pero’ Reno e Ray ne trovano, loro vanno anche il pomeriggio.

Ray partira’ lunedi’, e’ cosi’ bello averlo con noi!... Quando e’ nel “bush” (bosco non e’ la parola adatta, perche’ per me il bosco deve avere grossi alberi e qui non esistono. Per vederli si deve andare nel Sud, dove abitiamo, li’ gli alberi del bosco sono giganteschi. In fatti c’e’ una zona che e’ chiamata “la valle dei giganti)…. Comunque, come dicevo Ray quando e’ nel “bush” deve farsi il suo fuocherello, per compagnia, perche’ non serva a null’altro. Ci sono tanti pezzi di alberetti secchi in giro che per fare fuoco sono perfetti. . Ieri sera si sentiva un buon profumo, fra quei pezzi c’era molto “sandalwood” (legno sandalo?) Il “sandalwood” e’ usato molto come profumo ed e’ molto pregiato, specialmente in Asia.


 

 

Martedi’8 Giugno 2010

E’ strano, per sapere che giorno era, ho dovuto guardare sul PC, qui si perde l’idea del tempo…

Ieri sera, dopo una buona cena di bistecca grigliata sul BBQ, patate in cartoccio e fagiolini serpenti in umido che avevo cotto a casa e messi nel congelatore, Ray e’ partito…… Ha voluto fare un paio d’ore di viaggio di ritorno ieri sera, passar la notte dove si fermava (la sua 4x4 puo’ essere attrezzata con un lettino), e continuare stamattina presto per arrivare a casa oggi prima di sera.

Noi abbiamo cominciato a impaccare tutta la nostra roba lasciando solo il necessario prima della nostra partenza domattina “at the sparrow). La prossima fermata sara’ domani sera a Newman, un paese creato dalla compagnia di minerali “BHP Billeton” dove hanno stabilito una grande miniera di ferro. C’e’ un buon supermarket dove faremo provvista di verdure fresche, frutta ecc.

Questa miniera e’ enorme, non lavorano sotto terra, scavano via il minerale che e’ quasi 100% ferro puro, e che viene trasportato al porto di Port Hedland con un treno della Compagnia che ha avuto il “record” di essere il treno piu’ lungo del mondo. Esportano in Cina e Giappone.

Arriveremo a Newman verso sera, ci fermeremo ad un “Holiday Park”, faremo le nostre spese la prossima mattina e poi partiremo per Nullagine, la nostra destinazione finale.

Cerchero’ di inserire piu’ che posso in FB quando siamo a Newman, perche’ a Nullagine devo andare al “Tele Centre” per poter connettermi all’Internet.

Giovedi’ 10 Giugno 2010

Stasera I miei amici lucchesi saranno contenti: Per cena faro’ le “Sarcicce co’ RAPINI” Le salsicce sono state fatte da un macellaio di Porcari e i rapini son cresciuti nell’orticello di Reno, da semi importati dall’Italia. Grazie a Dio per I congelatori!

Partimmo da Newman per Nullagine ieri verso l’una del pomeriggio dopo aver fatto provviste di verdure, frutta fresca ecc. Nullagine e’ 200Km da Newman, ma la maggior parte della strada non e’ asfaltata, in certi punti anche corrugata e naturalmente quando un altro veicolo ci viene incontro, c’e’ da prendere tanta polvere, quando poi si tratta di un camion con rimorchio, la polvere e’ tale che non si vede nulla per qualche minuto, per questo teniamo I fari accesi. (Piu’ per essere visti, che per vedere).

In certi punti la terra e’ rossa arancione e il paesaggio diventa piu’ interessante, con colline con dei massi di granito che al di fuori appariscono marroni rossicci a causa del terreno che li circonda. La forma delle colline e’ anche strana, qualcuna ha la forma di un cono perfetto, ma con la cima tagliata orizzontalmente e rocciosa, un’altra un cono con un masso rotondo piccoletto in cima, che Reno ha sempre chiamato “Tit Hill” (Collina Tetta) e molte altre con forme curiose (la Regina Vittoria dormiente ecc).

Arrivammo a Nullagine verso le quattro e siamo fortunati perche’ la nostra roulette e’ parcheggiata sotto un gigantesco albero (mohagony) e fra altri alberi alti e ombrosi. E’ il giardino dei nostril cari amici John e Bishnu Potts. John studiava legge all’universita’ di Sydney quando decise di smettere di studiare e andarsene in India dove conobbe Bishnu che gia’ aveva una laurea dall’universita’ di Dehli. Bishnu e’ originaria dalla “Naga Land” che e’ parte dell’India e si trova al confine del Tibet, ai piedi dell’Himalaya. John scrisse ai suoi genitori in Sydney che aveva intenzione di sposare Bishnu e i poveri Signor e Signora Potts, che non sapendo nulla della “Naga Land” guardarono franticamente sull’enciclopedia dove lessero che gli abitanti della “Naga Land” erano stati fino a poco tempo fa’ “cannibali”. Il signor Potts, un direttore di scuola molto flemmatico, si rivolse a sua moglie: “Mia cara, quando la nostra futura nuora verra’ a visitarci, sarebbe consignliabile indossare un collare di ferro”!... Questo me lo racconto’ la Signora Potts ridendo, anni fa.

Bishnu e’ una persona molto brava e interessante e I genitori di John l’adoravano. Sono ambedue morti, la mamma solo pochi mesi fa’

Quando John e Bishnu ritornarono in Australia, cominciarono a prospettare per oro e si stabilirono a Nullagine, dove hanno vissuto per molti anni, Bishu non solo trovava pipite, ma le usava per fare dei gioielli unici, spesso abbinati a perle e rubini. Infatti e’ stata lei che ha messo il gancetto alla pipita che porto al collo. Ritornarono a Sydney per essere con la mamma di John che aveva cominciato a soffrire di Alzheimer. Sono ancora a Sydney, hanno una custode in questa casa e noi possiamo usarne il bagno, attaccarci alla corrente e all’acqua. Che bello dopo essere stati nel “bush”! Stiamo cosi’ bene che abbiamo deciso di stabilirci qui fino a Settembre. Ogni giorno andiamo fuori, molti kilometri nell’interno, ma sempre con il telefono satellite e GPS e provviste di emergenza.

La roulette e’ molto comoda, inoltre abbiamo l’ ”annex”, dove fra l’altro abbiamo un’altro frigo, una BBQ “Weber” e un fornello per il “Wok” (si, cucino anche cinese, ma no anatre verniciate!)

Lunedi’ 14 Giugno 2010

Il paesaggio di Nullagine e’ unico. A distanza vedi colline, qualcune ondeggianti, altre coni perfetti e tutte, dove non sono rocciose, sembrano ricoperte di velluto verdolino, color salvia.

Ma velluto non e’. Sono cespugli di “Spinifex” che bucano come tanti aghi. E’ necessario usare le ghette per proteggere le nostre gambe.

Sono tre giorni che siamo andati fuori alla ricerca, Reno ha avuto piu’ fortuna di me, specialmente oggi, lui ha trovato sette pipite, sono piccoline pero’ soltanto 3.9 grammi, io niente. Quelle grosse non si trovano piu’, sono esaurite da anni e anni di ricerche con attrezzatura sempre piu’ moderna. Anche noi abbiamo cambiato i nostri “detectors” con il modello nuovo. Sono costati Au$ 4,700.00 ciascuno, ci vogliono tante pipite per ricuperare il costo! Meno male che e’ solo per “hobby” e per passare l’inverno nella bella stagione! Abbiamo sentito sul TV che a casa nostra piove….. Qui le giornate sono bellissime!

Il panorama dove andiamo e’ immenso e non abbiamo ancora visto un’anima. Soltanto qualche canguro e un emu. Reno dice: “La’ sembra promettente”, “Ma non c’e’ viottolo”, dico io. “Non importa”….gira il 4x4 e via attraverso spinifex e altri cespugli alti piu’ d’un metro, ecco un viottolo fatto…. E al ritorno ripassiamo di li’, dato che non abbiamo danneggiato i pneumatici….. e un nuovo viottolo si sta’ formando!

Non ho trovato nessun posto al mondo dove mi sento piu’ rilassata. I pesi sono scivolati dalle spalle e quando penso che saremo qui fino a Settembre, una gioia pura e semplice mi pervade.

Stamattina un gran trambusto ci ha svegliato: Uno stormo di pappagalli bianchi che facevano un rumore infernale volando sopra di noi. “Brutti malvagi!” Poi mi sono resa conto che hanno diritto piu’ di noi a far quello che vogliono, erano qui molto prima di noi…..

Martedi’ 15 Giugno 2010

Oggi “Lady Luck” mi ha sorriso di nuovo.

Siamo partiti come al solito, passando davanti al cartellone dove dice di non fare gli scemi e di non procedere al di la’ di quel punto se non siamo equipaggiati correttamente. Esorta a non essere fra quelli che hanno trovato la morte per la mancanza di preparazione…..

Arrivati al posto che abbiamo scelto, seguiamo la solita routine: Le ghette, il “Camel Back” con l’acqua da bere, il cintolone che sostiene il picchetto, la mia macchina fotografica e l’orologio (non posso tenerlo al braccio perche’ interferisce col detector), il GPS, il telefono satellite e i guanti.

“Good luck” Tina, “Good Luck” Reno(Buona Fortuna,) non si parte mai senza il mutuo augurio.

Io non sono come Reno, lui non si perde mai, ma io dipendo dal mio GPS per ritrovare il 4x4. Allora marco la posizione, e partenza….. Reno e’ gia’ sparito e non lo vedro’ finche’ ci ritroveremo a mezzogiorno.

Qualche metro e dal mio “personal speaker” esce quel bellissimo suono: Yau!...Yau!...Yau!... e mi scavo la mia prima pipitina….. Ne ho trovato 6 oggi, ma tutte piccoline, 2.1 grammi fra tutte. E’ un’unica soddisfazione che si deve provare per capirne l’importanza….


 

TINA al "lavoro"

e quando il metal detector fa "you...you...you..." ecco cosa si trova

per i capandorotti che 'un conoscin l'ingrese traduco io:

Di vì in avanti se sei senz'acqua, senza benzina e ti sperdi
EN CAZZI TUI... ARANGITI.. COSI' IMPARI...IO LAI..!
OMO AVVISATO MEZZO SARVATO...!

sapete perché iin Italia non si trovano canguri ?

e chi ni faceva fà di andà via da un paese così grande per vienì
in uno che se fai un salto pesti i piedi a qualcun'artro?

Quando uno parla di cercatori d'oro nel deserto australiano, si immagina immediatamente
una tenda, un fuoco acceso con dei rami secchi per passar la notte sotto le stelle.
Cucinare fagioli di contorno a cacciagione del posto, la carne arrostita infilzandola in cima
a un bastone, versandosi del caffè da un vecchio bricco annerito dal fuoco,
e poi dormire per terra con una sola coperta come materasso e il cappello
sugli occhi, ascoltanto il crepitio della fiamma e il lontano abbaiar dei dingo
alla luna piena in un cielo limpido e stellato ......

fanculo......penso proprio di aver visto troppi film western...


perche ecco il "bivacco" di Tina...

 

il suo "fuoco" con il bricco annerito dal fuoco...

 

la sola..... coperta come materasso...

 

e qualche lettura prima di dormire...

e in cuffioo ai dingo... !

Sabato 19 Giugno 2010

“Dove sono le quaglie?” L’anno scorso quando eravamo qui, c’erano tante quaglie che venivano in giro intorno alla roulotte, erano cosi’ belline! Brenda, la custode della proprieta’ dove siamo, ci ha detto che qualche mese fa’ arrivarono dei gatti selvaggi e le poverine sono sparite. Gli animali introdotti: conigli, capre, cammelli, asini, volpi ecc, fanno danni inestimabili alla fauna dell’Australia. Quei gatti, un tempo domestici e forse abbandonati, sono diventati selvaggi e crescono piu’ grossi dei gatti normali, ne ho visti qualcuni e fanno paura.

Stamani siamo partiti di buon ora e arrivati a un posto che sembrava prpomettente e dopo esserci scambiati i “Good Luck” Reno parte da una parte e io dall’altra. Siamo ancora a poca distanza e lo vedo che getta qualcosa all’indietro sopra la spalla sinistra. “Che fai Reno”? Per “Good Luck”, dice lui…… Aveva trovato un vecchio ferro di cavallo lasciato da un “old timer” (un prospettore di molti anni fa’), ”gettarlo in questo modo porta buona fortuna”, dice lui.

Avrei dovuto farlo anch’io perche’ lui ha trovato 4 pipitine e io niente, (tampi’, avrebbe detto la mia mamma).

Ma anche se non trovo niente, mi diverto lo stesso, ho raccolto altre due piccole pietre molto interessanti, una sembra che abbia le squame come la pelle di serpente e l’altra ha un disegno particolare, sembra che sia un drappeggio di stoffa diventata pietra.

E’ due giorni che fa un po’ caldo, son contenta che non siamo nel “bush”, quando si avvicina mezzogiorno e finiamo per il giorno, e’ piacevole pensare che appena arriviamo alla base troveremo il conforto dell’aria condizionata nella roulotte. Con il sistema solare che usiamo nel bush, l’aria condizionata non e’ possible usarla.

Giovedi’ 24 Giugno 2010

Quattro giorni senza trovare una pepita…… Il morale era basso ieri sera, detti la buona notte ai miei amici lucchesi in Face Book e via a nanna con la coda fra le gambe….

Stamani ho visto un augurio di Ilaria Peroni su Face Book dove mi dice che e’ sicura che oggi trovero’ una “pepitona”, e l’ho trovata, non e’ tanto grossa ma abbastanza per farmi contentissima: 6 grammi. Grazie Ilaria.

Era gia’ quasi due ore che non trovavo niente oro, solo pezzetti di piombo lasciati da cacciatori e altri rifiuti assortiti quando….. un altro segnale delizioso rompe il silenzio …… Come sempre raschio la superfice col picchetto e il segnale sparisce dal posto originale, guardo fra la raschiatura pensando che e’ un’altro pezzo di rifiuto e NOOOOOOO … e’ una bella pepita. Non ho nemmeno dovuto scavarla…. Era alla superfice.

La soddisfazione e’ indescrivibile, e penso: Sono stata la prima persona al mondo a toccare questo pezzettino prezioso. La metto nel piccolo recipiente dove metto le pepite, aggiungo un po’ d’acqua, agito e la pepita brilla nel sole: Gioia perfetta

L'Avventura continua e comincia a dare qualche frutto
ecco la pepita trovata da Tina

(6 gr. di oro puro al 90%)


 

questa l'ha trovata suo marito Reno
e pesa 3gr.

Sabato 26 Giugno 2010

Ilaria Peroni!....Dove sei? Due giorni fa’ mi augurasti una “pepitona” e la trovai, ho bisogno di un’altro dei tuoi auguri!

E’ gia’ mezza mattinata e gira di qui, gira di la’…NIENTE… lassu’ mi piace… ci vado, e niente, ma forse sara’ meglio alla base di quella collina dato che ci sono delle belle formazioni di quarzo in cima e le pepite possono essere scese… ci vado, e niente,… forse in questo ruscello asciutto, nella stagione delle pioggie l’acqua ne avra’ portato giu qualcuna…e ci vado, e nienteeeeee!!!

Reno avra’ trovato nulla? Speriamo ne trovi una bellina come ieri….. Dov’e’ la 4x4?

Guardo a Nord, a Est, a Sud e a Ovest e il paesaggio e’ uguale…. Dove sara’ Reno? L’accordo e’ di ritrovarsi a mezzogiorno alla 4x4…… Se mi perdessi qui, quanto mi durerebbe l’acqua che ho nel “CamelBack”? E mi potrebbero trovare?

Ma come sempre ho marcato la posizione sul GPS appena scesa dalla 4x4 e ora, consultandolo mi dice che sono 540 metri a Sud e mi indica la direzione. Senza il GPS, questo hobby non sarebbe possible per me, il mio senzo di orientamento e’ zero.

Quando arrivo in vista della 4x4, Reno e’ gia’ nelle vicinanze prima del tempo, forse perche’ la sua fortuna e’ stata simile alla mia. E cosi e’.

“Ritorniamo in base!” dice lui, e io son contenta perche’ la speranza e’ ormai esaurita.

Siamo sulla stradetta di ritorno, quando vediamo del fumo al di la’ di una collina. “Qualcuno sta’ bruciando” dice Reno. Bruciano gli spinifex per facilitare la ricerca dell’oro, ma non e’ legale. “Andiamo a vedere!” dice lui, e lasciando la stradetta si va’ attraverso, sopra pietre e spinifex finche’ non si arriva vicino al posto. Non solo il fumo si vede, ma anche le fiamme, quelli che hanno acceso il fuoco naturalmente sono spariti, ritorneranno domattina con I metal detectors.

E ritorneremo anche noi, “at the sparrow” (la mattina presto)!!!!!!

Ma Ilaria, non ti scordare….. ho ancora bisogno di te!......

Domenica 27 Giugno 2010

Stamattina la partenza e’ stata prima del solito e siamo stati ricompensati da un’alba stupenda. Sembrava che il cielo fosse incendiato.

Via verso il posto che abbiamo visto bruciare ieri, vogliamo arrivare prima di quelli che hanno acceso il fuoco. Le colline rocciose sono nude, gli spinifex spariti e quello che e’ evidente e’ l’abbondanza di queste scogliere rosse-marroni che ricoprono quasi tutta la superfice di queste colline scoscese.

Non c’e’ nessuno. Cominciamo a lavorare con i metal detectors ma c’e’ cosi’ tanta robaccia: pallottole di piombo, pezzettini di vecchie scatolette usate dai vecchi “detectors”, chiodi ecc ecc. Reno trova una pepitina ma io niente.

Arriva una 4x4. Eccoli...... Spariscono e noi continuiamo.... non stiamo tanto lontani l’uno dall’altro oggi perche’ non sappiamio chi siano queste persone. Tutto in un colpo ne apparisce uno. E’ solo ed e’ l’insegnante della scuola media di Nullagine! Deve essere stato proprio lui ad accendere il fuoco ieri.... sembra una brava persona, nonostante.....

La collina prossima e’ stata bruciata lo scorso anno e la vegetazione sta ritornando, sembra impossibile che qualcosa possa crescere qui, eppure gli spinifex sono gia’ alti qualche centimetro e alberetti bruciati un anno fa’ hanno spuntato nuove foglie. Queste foglie sono verde-blu, come la maggioranza degli alberi nativi australiani, belle.


Martedi’ 29 Giugno 2010

Siamo sulla collina composta tutta di pietre e dove I pochi spinifex che si erano aggrappati fra una pietra e l’altra sono stati bruciati. Sento il bel suono del metal detector, non e’ il mio, Reno deve aver trovato qualcosa, in questo terreno scoglioso stiamo abbastanza vicini, e guardo da dove viene il suono. E’ verso la cima e col picchetto, colpi a questo terreno duro e pietroso!... Ha senz’altro trovato qualcosa, speriamo che sia qualcosa di bello.... ora si china e dal mucchietto che ha scavato prende piccole manciate e le passa sopra il “coil” del tetector, nulla in questa, o in questa.... finalmente ..il magico suono che per noi e’ musica sublime.... ecco che e’ nella sua mano, lo separa dal resto e sapendo che lo sto guardando, alza il pollice della mano destra verso il cielo.....

Abbiamo dei segnali: il braccio che oscilla da una parte all’altra vuol dire che e’ robaccia e il pollice verso l’alto vuol dire che e’ una pepita o uno “specie”.

Reno e’ alto, ossuto e abbronzato e sembra che faccia parte di questo territorio secco ed aspro, e’ difficile distinguerlo fra le roccie. E’ quasi impossibile rendersi conto che quest’uomo compira’ 81 anni il prossimo ottobre... grandi “genes” lammaresi e tassignanesi!..... Fra ieri e oggi abbiamo ricavato 7 pepite e 6 “species”, non sono tanto grosse ma siamo contenti. Credo che ce ne saranno ancora e, benche’ e’ una zona assai difficoltosa, ci voglio ritornare....

 

NULLAGINE

Quanti abitanti ci sono in Nullagine?” L’addetta alla biblioteca del paese inclino’ la testa da un lato, l’appoggio’ sulla mano destra e con la mano sinistra comincio’ a contare: “Mary e Jack laggiu’, Jessy con i tre figli, il vecchio Jim, Tracey e John… ecc ecc” Apparentemente fece prima a contarli che a trovare l’informazione sulli scaffali della biblioteca pubblica dove lavora dal lunedi’ al venerdi’ dalle due alle quattro del pomeriggio. Il totale e’ 200 persone, 91 bianchi e il resto aborigini.

Si, c’e’ una biblioteca in Nullagine che mi fornisce gratis tutti I libri che voglio; se non ci sono li’, possono essere richiesti. C’e’ la scuola, dalla pre-elementare alla scuola media superiore (se ci sono studenti), e gli insegnanti hanno le abitazioni fornite dal governo. Il tele-centre con internet ecc. viene usato dagli studenti gratis e dal pubblico a pagamento.

Poi c’e la stazione della polizia e “the health centre” (centro medico con un infermiere/infermiera) che e’ aperto ogni giorno e anche la notte in casi di emergenza. Il “flying doctor” (dottore che viene con l’aereo) e’ li’ ogni martedi’; lo scorso anno ebbi bisogno di consultarlo anch’io. In casi d’ emergenza, l’aereo del “flying doctor” viene e ti porta all’ospedale, a Newman (200Km) o a Port Hedland (290Km). Specialisti visitano una volta al mese, anche loro volano quassu’, l’altro giorno quando andai all’infermeria c’era il pediatra. Il 26 di Luglio ci sara’ una clinica per il controllo dello “skin cancer” (tumori della pelle) che sono molto prevalenti in Australia, andro’ anch’io, se lo faccio quando sono a casa devo pagare, (ricordatevi che son lucchese...) Tutti questi servizi sono gratis per tutti perche’ siamo in una zona isolata, il governo australiano paga.

Il parco per le roulotte e’ gestito dal comune ed e’ a pagamento, siamo stati li qualche anno anche noi. Un piccolo super market offre una selezione di merce molto limitata e i prezzi sono astronomici, ecco perche’ noi ci portiamo quasi tutto da casa, ha anche l’ufficio postale, dove la posta arriva il lunedi’, mercoldi’ e venerdi, l’agenzia di una banca e l’indispensabile ATM. Anche la benzina e il diesel che usiamo per la nostra 4x4 sono carissimi, ma non possiamo fare a meno di comprarlo qui.

L’energia elettrica al momento viene generata da un impianto a “diesel” ma un impianto solare e’ in costruzione, cosi’ non ci sara’ inquinamento e l’energia e’ rinnovabile, di sole ce n’e’ in abbondanza in Nullagine.... E’ quasi completa, sara’ in uso fra 3 o 4 settimane.

Quello che non manca mai in Australia e’ un Hotel, dove il bar offre piu’ che altro birra e dove specialmente il venerdi’ sera la gente si raduna per un po’ di compagnia. Tutte le bibite sono molto care.

Si puo’ dire che ci siano due stagioni quassu’ nell’Outback, il “Wet” e il “Dry”. Il “Wet” e’ la stagione delle pioggie, ed e’ usualmente un diluvio. I fiumi si riempiono e diventano torrenti, uccelli di ogni sorte vengono chissa’ da dove e tutto diventa verde in pochi giorni. Tante volte il paese rimane isolato e l’unico modo di trasporto e’ l’aereo o l’elicottero. Il “wet” occorre in piena estate e la temperatura e’ alta, raggiungendo anche piu’ di 50 gradi, e naturalmente c’e’ molta umidita’.

Ora siamo nel “Dry” e i fiumi sono asciutti e sabbiosi, noi li traversiamo regolarmente con la 4x4, altri anni li abbiamo trovati con ancora acqua e li traversiamo lo stesso. Il paesaggio generale ha pochissimi alberi, pero’ lungo i fiumi ci sono degli alberi grandi, degli eucalyptus maestosi appunto chiamati “River Gums”. Hanno il tronco bianco e le foglie verdi-blu, come la maggioranza degli alberi australiani. Da questi alberi si vede il livello dell’acqua che il fiume aveva raggiunto nell’ultimo “Wet” perche’ del detrito e’ rimasto sui forchi dei tronchi, alle volte l’ho visto a 7-8 metri dalla base.

E’ un posto desolato, ma anche bellissimo e affascinante, le formazioni rocciose delle colline, le vaste zone con minima vegetazione dove, da ogni parte ti giri, puoi vedere l’orizzonte, senza vedere nulla costruito da mani umane. Dove puoi vedere canguri che dopo averti squadrato ben bene, saltano via, emu, uccelli di tanti colori, tacchini selvatici, ecc. ecc.

E’ un posto che, se ci sei stato una volta, ci vuoi ritornare.

Piove, governo ladro...!

piove anche nel deserto australiano

il divertimento dei bambini è identico in ogni angolo della terra

pepita trovata l'11 luglio

Domenica 18 Luglio 2010

Stamani mi sono alzata pensando: OGGI E’ UN ALTRO GIORNO, la mia fortuna deve cambiare.

Dopo due giorni di aver trovato niente, cercavo di mettermi in una vena positiva, ma erano gia’ le 10.30 e ancora niente. Vedo Reno la’ lontano e cerco di attirare la sua attenzione, eccolo che arriva, lui ne ha trovato una.

Non mi piace questo posto” gli dico e lui suggerisce di andare in un altro dove anni fa’ trovammo qualcosa.

Quando cambio posto, la mia eccitazione ritorna, Reno trova la sua seconda e io niente ancora. Poi tutto un tratto: UN SEGNALE MAGNIFICO... speriamo che non sia una pallottola di fucileee..... scavo e.... la pepita, ancora sporca di terra, luccica nelle mie mani...... bella, bella, bellaaaaa...! Chiamo Reno che non e’ tanto distante, viene e si rallegra con me..... Pepite di questo calibro e difficilissimo trovarle, specialmente vicino al paese. Ogni anno e’ sempre piu’ difficile e quest’anno abbiamo deciso di stare comodi sotto gli alberi del giardino dei nostri amici....

Oggi, per me, e’ stata la giornata piu’ soddisfacente di questa nostra avventura annuale.... per lo meno per ora...

Martedi’ 20 Luglio 2010

Ogni giorno ci sono sorprese, se non di pepite, di altre cose che ci circondano.

Oggi una bella sorpresa e’ stata una pepita che Reno ha trovato, 4.5 grammi, non grossa come la mia di due giorni fa che era 13.5 grammi, ma bella ugualmente. La cosa strana e’ che ambedue ci siamo passati quasi sopra ieri, senza sentirla.

Ti sei ancora stancata di star nel deserto?” Una mia amica di Face Book mi chiese qualche giorno fa’ la domanda mi colpi’ come... ma che dici... io stancarmi di star quassu’?

La mia mente e’ ancora piena di immagini della nostra escursione mattiniera.

La bellezza e la maestosità’ delle colline con le rocce che quasi esplodono rossicce alla luce del primo sole, e le pietre sparse sul terreno che percorriamo sono dei capolavori della natura che mani umane non potrebbere emulare.

Mi fermo a guardare e mi chino ad osservare minutamente la composizione di queste magnifiche pietre. Qualcuna ha il fondo marrone ma e’ ricoperta da perline che sembrano di corallo, altre sono formate da piccole pietre di diversi colori che formano un conglomerato unico, altre son formate da suoli di diversi colori.

IL MAESTOSO E IL MINUTO

I colori, la composizione e gli arabeschi formati da tempo immemorabile mi fanno pensare alla mia esistenza su questa terra come un effimero periodo in confronto ai loro millenni.

 

Mercoldi’ 28 Luglio 2010


E’ caldo nel deserto. Sono le 10.30 e io e Reno, con telepatia, ci siamo ritrovati non tanto distanti dalla 4x4, dopo aver cercato per due ore e mezzo.

Siamo troppo distanti per comunicare a voce e usiamo i nostri segnali personali, quando vedo che mi ha visto, oscillo il braccio destro a destra, sinistra, destra, sinistra. Vuol dire che ho trovato NULLA. E lui fa lo stesso.

Che facciamo?” dice Reno, “E’ caldo”, rispondo, e son contenta quando suggerisce che forse sarebbe meglio farla finita per oggi. “Chi ce lo fa’ fa’” e’ il sentimento comune.

Reno pero’ dice: “Ho visto un pezzo di pietra, non tanto lontano da qui, che sembra un fungo, ha il gambo esile e la testa grossa” E andiamo a vederlo. “Mi sembra la testa di un cane San Bernardo ora” dice Reno e anch’io vedo il testone di un cane. La macchina fotografica e’ sempre con me e lo fotografo, chissa’ se qualcun altro vedra’ la testa del cane?

Con i due giorni di pioggia di due settimane fa’, il deserto si e’ rinverdito e i fiori selvatici cominciano a fiorire, mi piace condividere questo miracolo con un’altra foto.

E i pappagalli arrivano in stormi di centinaia e fanno un chiasso infernale quando volano sopra la roulotte. Questi pappagalli bianchi imparano a parlare benissimo, se addomesticati.

E’ cosi’ comodo nella nostra roulotte, son contenta che non siamo nel “bush”, non avremmo potuto avere l’aria condizionata che godiamo in questo momento. E il pranzetto si sta’ riscaldando nel micro-onde......


è sorprendete la forma di una testa di cane,
scolpita dal vento e dall'erosione

un abbeveratoio nel deserto
alimentato con pannelli fotovoltaici

Venerdi’ 6 Agosto 2010

Quello che ogni prospettore sogna e’ di trovare un “patch”

Un “patch” e’ un pezzo di terreno, non tanto grande dove si trovano tante pepite, una non tanto distante dall’altra e, qualche giorno fa’ ne trovai uno.

La giornata comincio’ come tutte le altre. “Dove andiamo stamani?” Chiese Reno. “ Che ne dici, andiamo verso quel posto dove trovammo pepite due giorni fa?” “Buona idea” disse lui, e partimmo.

Ci fermammo a circa 1 Km di distanza, il posto augurava bene, una collina con molto quarzo e ogni tanto, fra gli spinifex, qualche spazio in cui si potrebbe lavorare.

Come al solito, dopo lo scambio del solito augurio, Reno s’incammina da una parte e io, dopo aver marcato il posto sul GPS, m’incammino dall’altra. La mattinata e’ splendida, il vento che ci ha tormentato da qualche giorno e’ sparito, rimpiazzato da una brezza gentile che ci rinfresca.

Reno e’ ancora visibile e tutto a un tratto sento il suo detector squillare con quel suono meraviglioso. In questi spazi immensi, il suono viaggia lontano. Vedo che scava, e poi il solito segnale: Il pollice volto in alto, si, e’ una pepita. Ora tocca a me, penso io.

Fra gli spinifex vedo uno spiazzo di circa 80 metri quadrati, ricoperto di sassolini di quarzo rossicci. Mi avvicino, qualcuno anni fa’ ha trovato pepite e ha lasciato i buchi scoperti, si vede che sono passati molti anni perche’ i buchi si sono quasi riempiti con il passare del tempo. Forse con i detectors di allora non hanno potuto sentirle tutte, spero io....

Io sempre passo il mio detector sopra questi buchi, non si sa’ mai, qualche volta, anche se i buchi sono recenti, invece di una pepita, forse ce n’e’ due, e una viene lasciata. I buchi sono a circa 30-50 cm di distanza l’uno dall’altro e ce ne sono sei o sette.

E’ difficile crederlo, ma comincio a trovare pepite FRA UN BUCO E L’ALTRO...!!! Non appena ne scavo una, ne sento un’altra, che soddisfazione....!!! Credo che chi aveva lavorato qui lo aveva fatto con un vecchio detector che non era sensibile come quelli che usiamo ora.

Quando finiamo a mezzogiorno, non ho nessuna idea quante ne ho trovate, non ho avuto tempo di contarle.....

Vedo Reno avvicinarsi alla 4x4 e io metto un po’ d’acqua nel recipiente delle pepite, lo chiudo e sciacquo vigorosamente, scolo e le vuoto in mano: 24 PEPITE DI ORO PURO brillano al sole.

Reno ne ha 7, trovate sparse qua’ e la’, camminando e camminando, come del resto facciamo ogni giorno. Non vedo l’ora di ritornare in base per sapere quanto pesano.

Il mio recipiente delle pepite e’ il primo che usai piu’ di dieci anni fa’ quando cominciai questo hobby e mi ci sono affezionata. E’ una bottiglietta di plastica assai robusta con un tappo blu. Il viaggio di ritorno lo passa sul cruscotto, mezza piena d’acqua, con le pepite che gli nuotano dentro, rilasciando grani di terra che forse sono ancora attaccati.....

Scolo l’acqua, le asciugo e via sulla bilancina: 11.3 grammi.... Una buona giornata...

Martedi’ 31 Agosto 2010

L’hai visto il Black Swan?” Reno mi ha chiesto quando ci siamo ritrovati alla macchina dopo la ricerca.

Il “Black Swan” (cigno nero) e’ l’emblema di Perth, il capologuo dell’Australia Occidentale. Il fiume che traversa Perth e’ infatti il “Swan River”, nome dato dai primi esploratori quando videro l’abbondanza dei cigni neri sul fiume.

No, e dov’e’?” Non e’ possibile trovare un cigno, animale acquatico, nel deserto, cosi’ ho pensato che sia un’altra pietra a forma di cigno. “Monta in macchina e ci andiamo” dice lui. E infatti e’ una pietra che a prima vista sembra proprio un cigno nero.

Non c’e’ solo l’oro nel deserto...!

Le pepite sono state poche e piccine in questi ultimi giorni, ma ci sono tante cose interessanti da vedere: I fiori selvatici hanno cominciato a sbocciare in qua’ e la’ eppoi e’ interessante osservare certi alberi che non so’ come fanno, ma nascono e si aggrappano fra le roccie, crescendo e facendosi un’esistenza che sembrerebbe impossibile.

E il cielo e’ un blu limpido che mi fa’ allegria e mi rende felice di essere al mondo.

Un albero che e’ qui in giardino dove abbiamo fatto la base, ha dei baccelli verdi e ho pensato di creare una “Natura Morta” usando piccole pepite sopra i baccelli.... mi piace...!

E “Domani e’ un altro giorno”...... forse troveremo la pepita gigante ...???

 

Tina e Reno sono tronati a casa ed ecco qui sotto il frutto della lora "campagna" di ricerche

sono convinto che stanno già sognano il prossimo "inverno" australiano...


Ma come è cominciata questa febbre?

Ho chiesto a Tina di raccontare come cominciò questa loro passione

LA PRIMA PEPITA

Reno e un suo amico erano appena tornati da due settimane nell’Outback alla ricerca d’oro, e appena messo piede in casa, con un sorrisetto sornione ando’ verso la sala da pranzo, e guardandomi fissa, mise una mano in tasca, ne cavo’ qualcosa che deposito’ sul tavolo...... non avevo mai visto nulla del genere.... bellissime pepite di oro puro, una mi ricordo a forma di un canino come “Snoopy” e la battezzai all’istante “Puppy Dog”..... Puppy Dog e’ tutt’ora uno dei nostri beni piu’ cari.

Fu quel giorno che decisi che appena avrei smesso di lavorare, la ricerca dell’oro sarebbe stato uno dei miei “hobby”.

E quel giorno venne: armata con un nuovo “metal detector” , libro d’ istruzioni per l’uso, picchetto e recipiente per le pepite, partii intrepida con Reno alla “corsa all’oro”.

Reno naturalmente era’ un esperto e io sapevo assolutamente nulla.

Al campeggio ero abituata, a quel tempo avevamo un “camper” molto semplice, ma robusto per andare nel “bush” senza problemi, dove la nostra 4x4 andava, anche il “camper” era capace di andare.

Ma l’atmosfera dell’Outback fu una nuova esperienza:

IL SENSO DELL’IMMENSO

che mi pervase allora e che tuttora sento dentro di me quando guardo questi orizzonti senza fine, inadulterati da mani umane,

E IL SILENZIO ASSOLUTO

rotto soltanto da suoni naturali, specialmente quello della notte, quando il cielo e’ blu intenso e rassomiglia a una cupola punteggiata di stelle.

E io mi innamorai immediatamente dell’Outback e lo sono tutt’ora.

I primi giorni non portarono frutti d’oro per me, ma avevo tante cose nuove intorno e, essendo lontana da influenze cittadine, avevo la possibilita’ di osservare e scoprire tesori naturali da ogni parte.

A quel tempo non c’erano i GPS. Reno ha un senso di orientamento fenomenale ma il mio e’ completamente ZERO.

I detectors fanno interferenza l’uno con l’altro se usati vicini, cosicche’ cominciammo a fare quello che facciamo tutt’ora: quando al mattino lasciamo la 4x4 in un posto, restera’ li’ finche’ non ci ritroviamo in quel posto a mezzogiorno.

Per me, l’unico modo per non sperdermi era di non allontanarmi dalla macchina, se proprio tentata, legavo un nastrino di plastica, rosa brillante, a un cespuglio da dove potevo vedere la macchina, poi magari facevo lo stesso un po’ piu’ avanti da dove potevo vedere il primo nastrino....

Una mattina Reno parcheggio’ la macchina, indosso’ i suoi attrezzi e dopo l’usuale “Good Luck”, “Good Luck”, se ne ando”. Io mi demoralizzai dopo aver visto orme lasciate da Reno e Ray tutto intorno (il nostro figlio Ray era stato con noi qualche giorno). Se hanno gia’ lavorato qui e trovato pepite, (perche’ si vedeva dai buchi che avevano fatto e poi ricoperto), come posso trovarne io? Avranno certamente preso quello che c’era da prendere....... E mi arrabbiai....

Comunque cominciai a lavorare. Mi avevano detto che dove c’era sabbia sarebbe stato inutile lavorare,” bisogna cercare dove ci sono pezzettini di quarzo”, era il consiglio generale.

Dove c’era pezzettini di quarzo c’erano gia’ stati... “e’ inutile cercare qui”, pensai, e decisi di rompere la tradizione e mi avventurai fra la sabbia.

Naturalmente nella sabbia non c’era stato nessuno, tutti lo sanno che nella sabbia non si trovano le pepite.... Tutto in un colpo...... un rumore infernale...... in quei giorni usavo “ear phones” e le mie orecchie quasi scoppiarono dal fracasso.... sara’ il detector che si sta’disintegrando?........ O sara’.... no, queste cose non succedono a me...non puo’ essere una pepita...!

Ma cominciai a scavare freneticamente, a circa trenta centimetri di profondita’ la sabbia fini’ e trovai dell’argilla umida. Passando il “coil” del detector sopra il buco, il segnale era ancora li’ nel suo magnifico splendore.

Deve essere fra l’argilla, pensai, sperando a questo punto che fosse infatti una pepita. Continuavo a scavare e zolle saltavano a destra e a sinistra, non avevo ancora il sistema che ho ora e lavoravo in confusione. E’ meglio che passi il coil sul buco.... il segnale e’ sparito! Mamma mia... deve essere in una zolla.... e comincio freneticamente ad agguantare zolle molli che stringevo in mano... squish... squish ... squish ... nulla...ne agguanto una e non c’era lo ...squish... avevo qualcosa di duro e pesante in mano e sentivo il cuore che mi batteva forte....

Strusciai il pollice su quel che avevo in mano e il sole illumino’ la parte scoperta con uno splendore magnifico....

Molti anni sono passati, ma quel momento e’ sempre vivido nella mia memoria, non soltanto il ricordo della bella pepita che avevo in mano, ma l’emozione che provai in quell’istante.

Erano solo le nove del mattino e non c’era un’anima con cui potevo condividere la mia esuberanza. Dovevo aspettare mezzogiorno e l’arrivo di Reno.

Sciacquai la pepita con un po’ d’acqua ed era stupenda, non entrava nel recipiente delle pepite e dovetti metterla in tasca. Ne trovai altre piccole fra la sabbia ahahahahah.... mentre aspettavo l’arrivo di Reno. Ma era difficile smettere di ammirarla, e pensavo: questa cosa preziosa non e’ mai stata toccata da mani umane... io sono stata la prima ...

Finalmente vedo Reno che si avvicina..... lui mi chiedera’ cosa ho trovato e io gli faro’ la sorpresa... la pepita l’avevo gia’ in mano, pronta. Arriva con una faccia sconsolata e non mi chiede cosa ho trovato.... gli chiedo cosa ha trovato, (cosi’ lui chiedera’ a me).... “Due cacate di mosca” dice lui, per dirmi che erano minuscole..... e non mi chiede se ho trovato.... “Io ne ho trovata una” dico io, apro la mano e gliela metto sotto il naso... “Ed eccola qui!” “HOLY SHIT!” esclama lui, che e’ una espressione australiana che alla lettera si puo’ tradurre “ santa merda” ma in realta’ e’ come dire “MAMMA MIA!!!”

Questa mia prima pepita pesa settantadue grammi ed e’una delle cose che tengo piu’ care.