Giacomo Bini
(uno dei membri fondatori della Associazione Culturale Cesare Viviani)
Giacomo, un poeta che affida ai versi le sensazioni più profonde di uomo dinamico, alle-gro, esuberante, loquace, spesso anche “ironicamente mordace” ma "incorreggibilmente" sentimentale. Vive a nel Capannorese, scrive fin da ragazzino ed affida alla penna tutta una vita di emozioni, in una creatività prevalentemente in lingua, ma che lascia anche un piccolissimo spazio alla satira in vernacolo Lucchese. La sua penna traccia sempre un solido legame tra uomo e cuore, tra il corpo e l’anima, come in questa bellissima poesia d’amore per il padre:
Padre
E ancora l’amore è esaltato in questi versi dedicati ad un figlio desiderato e mai avuto:
Mentre la nostalgia per la sua fanciullezza viene esaltata da questa sua poesia
(Con mia madre nel luogo della strage)
Il tuo claudicare incerto ritmò il nostro muto cammino nel vuoto immenso della piazza angusta.
Mi sorprese il tuo prendermi per mano come da bambino.
Le tue parole gravi come questa valle dove venne sparso il sangue innocente della mia stirpe, tremando nella tua voce echeggiarono acri ad ammonire: -“La Memoria!!”- Mi urlasti strattonandomi forte per scacciare via il dolore.
-“La Memoria!!”- Ripetesti urlando più forte. -“ Per non ripetere più quegli orrori!”-.
I tuoi occhi nei miei occhi a penetrare il muro della mia angoscia a sciogliere il ghiaccio della tua disperazione.
Mi abbracciasti. Ed io ti strinsi forte senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta. *****************
Sono un dado
Gli angoli del tempo si sono smussati tutti durante l'esistenza vissuta nel mondo tra innumeri sospiri di forte rimpianto. Adesso sono un dado che non ha numeri però, sulle sue facce; e servo a me stesso soltanto per giocare una partita che fine non può avere col mio morire per il tempo della terra. E allora così, ogni tremore della vita forse è una mano dell'eterna partita che gioco come dado, che gioco come uomo che vive se stesso come se fosse soltanto un'eterna avventura .
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