Vi siete mai trovati a dover contattare un servizio o un Ente e vi risponde un operatore di un Call-Center? Gentilissimi, educati, ma spesso assolutamente impreparati, ma non solo, il più delle volte, il vostro problema è "unico", cioè non è previsto nelle procedure e nei protocolli.
Ed ecco che vi trovate davanti ad un muro di gomma.
Questo è un giochetto che sembra messo a punto per evitare il confronto diretto con l'utenza. Una volta si ricorreva alla sparizione della pratica, oggi è arrivato il Call-Center. Alzi la cornetta, digiti un numero e una serie di segreterie telefoniche ti menano per il naso attraverso un sacco di meandri e di servizi secondari, facendoti digitare di volta in volta un numerino sulla tastiera fino a che non arrivi, "finalmente" ad un operatore, che però, guarda caso, non saprà risolvere il tuo problema, perché... e qui le scuse sono circa un miliardo e mezzo: si va dal servizio che non è abilitato, oppure che il terminale non funziona, oppure semplicemente, quando proprio non sa cosa rispondere, e averti fatto spiegare per la trecentosassantacinquesima volta il tuo problema, cade la linea.
Un muro di gomma.
Il caso che illustrerò qui di seguito, è l'esempio lampante dell'effetto "fantasma". C'è un servizio, c'è un contratto, c'è un'utenza, c'è una fatturazione, insomma c'è tutto, ma dall'altra parte, non c'è nessuno.
Sto parlando dell'ENEL.
Un tempo, avevi degli uffici amministrativi con delle succursali su tutto il territorio nazionale, oggi, per motivi di risparmio, non ci sono più. Spariti...!
Se vuoi avere un contatto con loro i "fantasmi", hai solo un numero di telefono, "verde". Un numero verde, che ti fa imbestialire fino a farti diventare rosso, poi nero, poi giallo, fino a che non diventa tutto grigio, informe: l'ENEL.
Finiti i tempi in cui chiamavi e una centralinista ti chiedeva chi volevi, qual'era il tuo problema. Oppure avevi qualcuno dall'altre parte dello sportello di vetro, con cui parlare, arrabbiarti, supplicare ed anche piangere. Oggi, davanti a te non c'è più nessuno. Hai solo una voce anonima, metallica, insensibile, inespressiva, che ti dice di premere un pulsante per questo, un altro per l'altro, ma per il tuo caso..? Niente, sono finiti i numeri sulla tastiera, non hai possibilità di scampo.
Ecco i fatti, li racconto e li illustro con delle immagini, più che eloquenti.
Nel dicembre 2002 un guasto ad un cavo sotterraneo, privò di energia elettrica l'intero palazzo (31 appartamenti) Fu chiamato il numero verde e a dire il vero, l'intervento fu celere. Si provvide a posare un cavo aereo alternativo , che interessò due palazzi.
Nella foto sotto, il cavo "provvisorio" appeso dove capita, perché appunto provvisorio....
e onde poter dare il massimo della potenza richiesta, si provvide a prendere corrente anche dal palazzo vicino, con la collaborazione di un povero e ignaro ippocastano che suo malgrado, dette una mano, ma tanto, si disse, è solo provvisorio....
poi........ più niente.
La corrente c'era, ma il cavo rimase lì per quasi 2 anni.
Si fecero
telefonate al numero verde, e poi ancora telefonate, anche un fax... ma il cavo rimaneva lì. Poi qualcuno prese carta e penna, pardon... tastiera e scrisse una mail a un quotidiano... e come per incanto, dopo che un articolo era apparso sulla cronaca locale, ecco che arrivarono i nostri. Si riparò il cavo sotterraneo e si smantellò il "provvisorio" e per raggiunti limiti di età contributiva fu messo a riposo.... o quasi..
Siamo alla fine del 2005 e clic..! La corrente va via di nuovo, e di nuovo è il cavo sotterraneo che ci ha lasciato, questa volta definitivamente, allora si corre subito ai ripari e dal cappello magico del giocoliere, cosa ti appare?
Indovonato..! Un bellissimo e fiammante... cavo volante..!
Eccolo nella foto sotto...
e visto che nel frattempo, anche il vecchio ippocastano era andato in pensione, si è provveduto a fissarlo ai discendenti delle grondaie..
(tengo a sottolineare che quello che rimprovero alla "ditta ENEL" non riguarda le squadre dei tecnici che sono intervenuti per le due riparazioni provvisorie, che hanno dimostrato grande professionalità, serietà e solerzia, per far sì che le 31 famiglie potessero riavere in brevissimo tempo l'energia elettrica. La seconda volta fu di domenica sera e stava piovigginando. A loro va tutto il nostro ringraziamento)
Il mio rammarico è un altro ed eccolo...
Dopo qualche mese, di cavo provvisorio, finalmente è arrivata la ditta per un lavoro stabile e definitivo... e qui sono cominciati i guai...
Si scava, si fanno tracce nell'asfalto, si fanno tracce nei marciapiedi (che erano stati completamente rifatti da meno di due anni) si fanno tracce nei muri per arrivare con i cavi fino alle cassette di derivazione dei palazzi.
Poi, una volta posati i tubi e infilati i cavi si richiude il tutto ed ecco il capolavoro artistico di alta professionalità.....
Nella foto sotto: un esempio di una porzione di muro, prima dell'intervento
sopra: Prima della "cura"
sotto: la stessa fascia di travertino, e porzione di muro, dopo la "cura"
Mattoni murati come capita, travertino spezzato e "rigonfio, mattonellle del pavimento mancanti sostituite con del cemento......
Sopra, di profilo, si vede benissimo che la fascia di travertino non è nemmeno in piombo....
sotto: un'altra porzione di marciapiede, di un altro spacco dello stesso palazzo...
qui sopra, ancora un paio di mattonelle sostituite
con una colata di cemento...
sotto: ammirate che livello di alta professionalità nell'esecuzione della "ripresa" sia del muro in mattoni, sia della fascia in pietra, senza contare il tocco finale dell'artista del pavimento...
Sotto: non è stata riservata sorte migliore a questo ripristino, ogni commento penso sia superfluo...
Sotto idem come sopra anche se ho dovuto far pressione personalmente sull'artista per far rimettere due mattonelle che aveva "dimenticato" e sostituito con l'ormai famosa, "gettatina" di cemento.
In quanto alle due crepe rimaste ai lati del ripristino... sono una chicca....
Al muro di un negozio, interessato anch'esso dai lavori,
non è toccata sorte migliore....
nello stesso stile, è stata effettuata la ripresa dello scavo nell'asfalto...
Nella foga.. un lampione ci ha lasciato le penne... e a ricordo ci è stato lasciato del cemento avanzato...
Sono pienamente consapevole, che l'ENEL, in questo caso non è stata l'esecutrice diretta dei lavori, ma ha dato in appalto l'opera a ditta esterna.
Però, una domanda, a qualcuno dell' ENEL che leggesse queste righe, la voglio fare: Visto che al momento della liquidazione delle fatture, si deve attestare che l'opera è stata eseguita a regola d'arte. Quale funzionario della vostra azienda, avrà il coraggio e la sfrontatezza di apporre la propria firma, per il pagamento di questo scempio?
Pensierino dalla sera:
In casi come questo, ci sarà mai qualcuno che prenda carta e penna e incarichi la Procura della Repubblica di ficcarci un po' il naso?
So che non avrò mai una risposta, ma chiunque abbia avuto la pazienza di leggere quanto sopra, rifletta.
Questo è frutto della famosa privatizzazione
nell'ottica del miglioramento dei servizi...
GRAZIE ENEL....! |