Emigrante ( Dedicata a tutti coloro che lasciarono la loro terra, la loro casa e i loro cari
Con lo sguardo stanco, inutilmente perso all’orizzonte Col pensiero alla terra lontana, oltre mare, oltre monte Nelle pupille, la casa natale, la vecchia cucina odorosa Pensa ancor a quell’ultima notte, alla sua giovane sposa
Alle sue morbide mani, ai suoi fianchi, ai suoi occhi dolci Ai "ti amo" confusi, sussurrati tra i lunghi capelli disciolti A quelle labbra tremanti che si persero nell’ alba grigia Di quel giorno d’addio, al passo legato alla pesante valigia
Confusi ricordi, dolci ed amari, a volte pungenti come stiletto Inaspriscono l’anima, umettano gli occhi, trafiggono il petto Ma il ricordo del cielo sopra i suoi monti, riaccende brillante La speranza che termini quest’arido errar, da uomo emigrante |
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