La Smarrita*

 

 

Cigolio di ruote,
stridor di ferrei cerchi,
rumoroso ansimar di froge
e il carro lento,
consuma la pietra
dell’eterno acciottolato.

Stancamente,
il pellegrino segue
l’ interminabile sentiero,
che si perde
tra monti e valli
diretto alla Santa méta.

Il calar della sera,
affretta il passo
all’ incauto viandante,
verso
quel caldo
rassicurar della Smarrita.

 

 

*La smarrita era una campana “dell’ospitale” dei cavalieri del Tau di Altopascio
Suonava all’imbrunire per guidare, i pellegrini che percorrevano la via Francigena, verso il rifugio per la notte.

(1° premio al concorso nazionale di poesia “Città di Altopascio 1998”)

 

torna all'indice