Mamma vièn a vedé.... ariva il "Ciuff-Ciuff"
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LA LOCOMOTIVA:
nera come il carbone corre possente sotto
il suo incessante pennacchio grigio,
il suo inconfondibile profumo, inebria i cuori di chi,
in un tempo ormai lontano, la vedeva passare sovente vicino a case e campi coltivati...
Mai stanco e sempre in tiro,
il suo soffio testimonia l'affetto che prova nei confronti di chi
con occhio attento e amore,
l'accudisce e la fa essere viva......
Mario Pulvirenti |
"Che emozione ragazzi !"
Vedere quel ciuff-ciuff tutto nero e fumicante
in mezzo a mastodonti dal colore luccicante
m'ha fatto venì in gola un grosso e bel magone
rivedendomi là sopra e affacciata ad un vagone!
Ciao, ciao, dicevo... e del ciel toccavo il tetto
sventolando al finestrino un bianco fazzoletto.
E mentre il paesaggio sfila dietro il vetro
Le stecche dei sedili rigavano il di dietro
Poi ad ogni fermatina battevo le manine
e per la contentezza scuotevo le gambine.
Tuuuuuu, tuuuuuuu, fischiava il bel trenino
portandoci lontano verso il nostro destino..."
Gabriella Mazzantini |
BINARIO
La vista della ferrovia
mi evoca dolci ricordi.
Il treno portava a spasso i miei sogni,
mentre il mio mondo era circoscritto
dalla siepe di mortella.
Sedevo per terra,
quando il passaggio a livello chiudeva,
le spalle appoggiate alla capanna
le braccia intorno ai ginocchi sbucciati,
chiusa nel mio silenzio caparbio,
aspettavo lo sfrecciare della locomotiva.
Il rumore si disperdeva nella lontananza.
Pensavo alle persone
intraviste per un attimo dai finestrini.
Mi alzavo e salivo il poggio,
saltavo da una traversina all’altra
o mantenevo l’equilibrio sulle verghe
le braccia alzate come per volare.
Potevo pensare o raccogliere sassi lucenti,
era impossibile perdermi
in lontananza vedevo casa mia.
Manuela Giovannelli
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