Una meravigliosa mostra fotografica
allestita a Lupinaia da
Emilio Albiani - Domenico Lorenzoni - Elisiano Salvi
dove in immagini hanno raccontato i vari passaggi
dalla raccolta della castagna alla farina.

 

La raccolta

L'essiccazione nel "Metato

le castagne vengono stese su un "pavimento" di listelli di castagno
distanti qualche millimetro gli uni dagli altri in modo che l'aria calda
prodotta da un fuoco costantemente controllato al piano di sotto,
passi e faccia seccare le castagne, procedimento che dura fino a quaranta
giorni, durante i quali le castagne vengono regolarmente rimescolate per
avere una essiccazione uniforme.

 

  Dopo l'essiccazione si deve separare il frutto ormai secco dalla buccia
e lo si fa con questa "trebbiatrice a motore"
un tempi antichi si sono usati vari metodi fra cui
la "Mazzaranga" (attrezzo in legno col quale si battevano le castagne)
il "pestello" sorta di mortaio dove venivano pestate con vari tipi pestelli in legno, si sono usate anche delle specie di calzature provviste di "tacchetti" sia in legno che in metallo per pestare le castagne, ultimamente si utilizzava il "Sacco" mettendo le castagne in un sacco che veniva poi sbattutto violentemente su un ceppo di legno.

La pausa merenda

e si riprende il lavoro

Naturalmente della castagna non si buttava via niente:
Le castagne scarte e difettose venivano usate come mangime
per maiali e la "pula" veniva lasciata per essere utilizzata l'anno
successivo per alimentare e mantenere controllato il fuoco
nel metato.

Ed ecco la fase della macinatura
per arrivare alla farina di "neccio"
o farina "dolce" come viene chiamata in lucchesia

 

Qui sotto alcuni momenti della mostra fotografica

Ringrazio gli autori per l'autorizzazione
a divulgare questo documentario fotografico
e alla pagina di Facebook "Lupinaia in Garfagnana"
dove ho scoperto queste meravigliose immagini